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sabato 16 giugno 2012

Perdere la partita senza giocarla. Giorno 6.



Le premesse erano ottime, una giornata passata a lottare contro la muffa e le macchie di vernice a colpi di spatola e pennello. 

Mi ero anche fasciata in un ammiccante vestitino di plastica celeste ricavato dai sacchetti della spazzatura per proteggermi dalla varechina. Mentre sudavo copiosamente all’ombra e ai suoi 36 gradi mi chiedevo se come effetto collaterale una simile sauna avrebbe almeno apportato un qualche beneficio alla pelle dei miei fianchi come solo Vanna Marchi negli anni ‘80 poteva sostenere. Penso di no, dubito che l’acidità del sudore sia tale da essere corrosiva.


Non ho mangiato niente nel pomeriggio per non rovinarmi l’appetito e se la mia intenzione di limitarmi a una cena equilibrata dovesse fallire so di aver lavorato aerobicamente per nove ore. Se i vapori di varechina possono essere considerati un ambiente aerobico.

Arriviamo alla festa più tardi del previsto, dopo aver dato anche a noi stessi una vigorosa scartata. La camicia di Tommaso è ancora un po’ polverosa, io ho messo mascara e matita sul vecchio trucco sbavato. Sembra una sfumatura voluta che, volendo, non saprei rifare e in ogni caso non avevo né il tempo né lo struccante per fare tutto da capo.

Ho addirittura lo smalto rosso nascosto dentro alle scarpe col tacco per sovrascrivere l’immagine arruffata e coperta di calcina che ho visto riflessa per tutto il giorno nello specchio del bagno.

Arriviamo e la serata è inaspettatamente moscia, una pasta che deve essere stata appetitosa si sta freddando su numerosi vassoi. Esito a lungo prima di mangiarla. Con tutti gli anni di BINGE della mia adolescenza, mangiare cibo cattivo quando ho fame mi lascia lo stesso ostinato malumore di quando ero bambina. Ma ho davvero fame e mi arrendo a qualche forchettata.

Arriva un dolce buonissimo, siamo arrivati davvero troppo tardi. La notte scende davvero troppo calda e gli invitati sembrano finalmente fondersi. Anche noi dimentichiamo la polvere. Pazienza se ho ancora una gran fame.


clicca sulla foto per maggiori dettagli sull'Ikea Dress
PS: se _mai_ ci dovesse essere una prossima volta voglio assolutamente questo: 
imbiancare sì, ma con stile.


DIARIO ALIMENTARE
BRUNCH
pasta fredda con pomodorini, scamorza affumicata, spinacino menta e prezzemolo, olio aceto e sale; albicocche (2) fragole (100gr) prugne secche
POMERIGGIO
succo di frutta tropicale senza zucchero (1 bicchiere)
CENA
pasta con la scamorza (qualche forchetta), tiramisu’ (una porzione media), mezzo cane caldo con parmigiana di melanzane e salsiccia, che un ripieno così meravigliosamente italiano non si può chiamare hot dog


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