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mercoledì 13 giugno 2012

La vera libertà è quella di ascoltarsi. L'obbligo del "poterlo mangiare". Giorno 3.


Olga, lei sì che era davvero ricca. Davvero ricca vuol dire che un pomeriggio mentre passeggiavamo sulla Regent Street mi ha chiesto se mi sembrava un buon investimento comprare il flagship store di sei piani dove ci trovavamo, così per diversificare.

In una città dove lo status è ancora un potente motore sociale, girava sempre con i soliti jeans consunti. Ci era affezionata. Poi ci metteva su la Chanel. Ordinava, con numerose clausole, cappuccini fatti d’aria e se non ne bastava uno ne prendeva un secondo, anche un terzo. Insisteva per renderti i cinquanta pence di una mela e preferiva lavarsi i vestiti da sola. 



Non trovava pace con le sue tate proprio per questa faccenda del bucato. L’ultima aveva messo in lavatrice un Alexander Mc Queen, poi diventato taglia 0-12 e passato alla nipote.

Aveva superato da tempo la soglia già alta in cui si può fare tutto quello che si desidera e viveva nell’inconsapevole empireo di chi può fare solo quello che desidera. Non solo era abbastanza ricca da comprare due biglietti per Marbella e due per Nizza ogni volta che non aveva deciso dove passare il finesettimana. Era così ricca da farsi incartare la mezza colazione non ancora consumata per portarsela a casa, con nonchalance. Al posto della seconda metà di colazione ordinava un’insalata come la mia e se le mangiava con la voracità di un ragazzino, la sua e metà della mia. Olga non doveva dimostrare niente. Né alla corte di nuovi ricchi schiavi del lusso che le gravitava intorno né a sé stessa.

In realtà mi andava un frullato fresco stamattina, ma sapevo di poter mangiare i biscotti a colazione. Così è finita che li ho mangiati per il solo gusto di potere e mezza mela. Ci credereste che di più non me ne andava? Credo sia stato il mio risarcimento per aver mangiato i biscotti “per forza”.

Quante volte mangiamo qualcosa solo perché “possiamo” o perché “è il momento di mangiarlo”? Quanti dei nostri pasti, spuntini, assaggi sono la conseguenza non del piacere ma di un intrico di obblighi già scritti? Anche questo continuo a dimenticarlo spesso, la libertà è poter scegliere di non fare. La prossima volta, prima di “evviva posso=devo mangiare i biscotti” cercherò di chiedermi “ ma ti vanno stamani i biscotti?”


DIARIO ALIMENTARE


CUOR DI MELA HOMEMADE (x2) buoni ma non spaziali, voglio migliorare la frolla
MELA RENETTA (1) le BIO sono già finite
FRULLATO DI YOGURT E ALBICOCCHE(x4)
con 1 cucchiaino di zucchero. E’ vero, l’ho scritto piccolo piccolo. Lo riscrivo: CON LO ZUCCHERO. L’ho scritto grande ora, passiamo oltre che un cucchiaino di zucchero non ha mai ucciso nessuno. Sto ovviamente fingendo, mi disturba averlo messo, più che altro perché è stato del tutto facoltativo, niente a che vedere con le due bustine di infantile piacere che metto nel caffè. Volevo fare le cose per bene, ho messo pochissima acqua di rose nel frullato… ma era comunque troppa e ho dovuto rimediare con lo zucchero. La prossima volta niente acqua di rose.


TE NERO

OLIVE NERE E VERDI (x5) E PRIMOSALE (x3 fettine) 
Com’è come non è sto sempre facendo qualcos’altro all’ora di pranzo e verso le sei mi viene una gran fame. Non volevo spizzicare ma non potevo nemmeno togliermela completamente e dover poi rinunciare a condividere la cena (o mangiarla per compagnia, sacrilegio! :) Quindi farmi un garbato piattino di olive e formaggio e mangiarlo seduta mi è sembrato un ragionevole compromesso. Il primo mezzo, seduta. E l’altro mezzo in piedi, quasi senza guardare, confesso. Alleggeriva il senso di colpa dello spuntino che lo so benissimo che non era un senso di colpa giustificato ma c’era lo stesso. Va bene, la prossima volta resto seduta.

ASSAGGI NON QUANTIFICATI DI CENA. Il punto è proprio che sono non quantificati, ammonteranno a un tre cucchiai ma è un continuo stillicidio. Posso digiunare per venti giorni e non riesco a fermarmi dopo il primo assaggio mentre sto cucinando, dicendomi che ormai l’appetito me lo sono rovinato. Frustrazione.

“ORZOTTO” AI CARDI buonissimo, da rifare assolutamente quando riavrò sia i cardi che la pazienza di pulirli. CUOR DI MELA HOMEMADE (X2), TISANA

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