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domenica 17 giugno 2012

Leggende metropolitane sui magri. Giorno 7


clicca sulla foto per l'articolo "Il cibo spazzatura crea dipendenza"

La casa continua ad opporre una fiera resistenza ai nostri ripetuti tentativi di colonizzarla.

In particolare è l’intonaco che non si fa persuaso a restare al suo posto. Invece di passare dal rullo al muro continua ad arrotolarsi dal muro al rullo nonostante le nove ore di ieri passate con la scartatrice elettrica in mano.


Mi sono accorta in questa circostanza che è una mia leggenda metropolitana personale che Tommaso mangi più di me restando spensieratamente magro. I magri basta osservarli con attenzione quando mangiano per scoprire che non ricevono nessuno sconto simpatia da parte del loro metabolismo.

Alcuni ti sembra che si nutrano solo ed esclusivamente di cibo spazzatura. Ed è anche vero. Poi però i pasti li saltano perché ormai hanno già mangiato. 

Altri non si fanno mai mancare il dolce del dopo cena, la pizza il sabato sera, la Coca Cola con la cannuccia. Sono i miei preferiti. 

Poi ti accorgi che mangiano così lentamente che mentre tu la pizza l’hai mangiata intera e stai scorrendo mentalmente la lista dei dolci  loro si sono saziati con metà. Alla fine anche della torta ne mangiano metà. Tu la metà più piccola per placare la coscienza, il magro la metà con la ciliegina, contento di averti proposto l’affare che una fetta intera non gli andava.




Tommaso è uno di quei magri con l’appetito lupigno che sembrano mangiare con gran soddisfazione quantità di cibo interdette a noi altri mortali. 

Una delle sue colazioni di campagna preferite si apre con il saccheggio della dispensa di almeno un mezzo barattolo di carciofini accompagnati da fette di pane casereccio. Può continuare con uova, verdure, tè e biscotti ma anche con qualcosa di più consistente nel caso sia rimasto dalla sera prima. A Londra, l’unico conforto che gli permetteva di affrontare il tempo capricciosamente variabile era quello della particolare Scottish Breakfast di Jack’s, con i fagioli accanto alla doppia salsiccia. Penso a volte che se sotto casa mia ci fosse stato solo un laconico Gail’s sarebbe venuto a trovarmi meno spesso.

Poi però, in nove ore di lavori forzati all’ombra della polvere, sente il bisogno di alzare la protezione che ha sul viso solo per un occasionale bicchiere d’acqua. Io invece continuo a chiedermi se sia meglio un bicchiere di succo di frutta o se posso prendere qualche prugna secca visto che a pranzo non l’ho presa. Se devo staccare, invece di sedermi semplicemente sul pavimento mi preparo un latte di soia alla menta per scoprire se è buono. La risposta è no.

Comunque dicevamo, 


DIARIO ALIMENTARE
BRUNCH
frullato di latte di soia e banana
baguette al forno (1/3) con camembert (90gr) e funghi, insalata con pesto alla menta (un cucchiaino, e comunque ci stava male facevo meglio a fare la fatica di condirla perbene)
tè verde con un cucchiaio di sciroppo d’agave (ce ne vuole talmente tanto a dolcificare un po’ che non so se convenga realmente sostituirlo allo zucchero)
POMERIGGIO
succo di frutta tropicale (solo frutta) 2 bicchieri
latte di soia e menta 2 bicchieri
olive 5
cetriolini 3
prugne secche e mandorle (3)


Non mi dilungo a commentare, è esattamente il contrario di una sana ed equilibrata alimentazione dove ai pasti si mangia e fuori pasto si vive


Lo so che stavo lottando contro l’intonaco a energici colpi di spatola con 35 gradi all’ombra e vernice appiccicata su buona parte dei miei molti centimetri quadrati di pelle. Ma non era necessario mangiare per compagnia. A cena ho fatto come i magri visto che avevo mangiucchiato per tutto il pomeriggio e ho sgranocchiato tre cetriolini. Fame poca ma soddisfazione zero. Tommaso? Anche lui aveva poca fame, si è fatto i tortellini.

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