Tutto sta a illuminarle dal lato giusto, le cose. Esterno giorno, ore 19. Caronte traghetta turisti accaldati dall’entusiasmo al limite della sopportazione nel breve spazio di un attraversamento pedonale. La pietra serena una refrattaria rovente determinata a cuocerci tutti. Ci presentiamo alla porta del suo ufficio sorridenti, non sa che siamo in città. “E non è tutto. Abbiamo anche la cena pronta in macchina. Fredda ovviamente”.
Molto più rassicurante di “mamma, ho appena fatto l’ennesimo digiuno”. E già la Grande Madre che respira in ogni donna si agita, si ribella alla deriva razionalista della quotidianità contemporanea.
Non esiste il digiuno terapeutico per una Madre, esiste la Fame e l’impossibilità di provvedere a un figlio che non ha mangiato abbastanza.
“Quando veniamo a cena non ti offendere se non potrò mangiare quello che hai cucinato apposta per me e ripiegherò sul radicchio, che tanto in frigo ce ne sono sempre tre chili e nessuno ha il coraggio di mangiarlo”.
La metterei in difficoltà se la lasciassi da sola a cucinarmi una cena “che mi va bene”. Il suo cibo si divide in “buono” e “per dimagrire” e il modo più efficace di offrire anche a lei un’alternativa non è teorizzare al telefono, è fargliela assaggiare.