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martedì 3 luglio 2012

“Ma riesci a mangiare con questo caldo?” Nuove verità sui magri dentro (e fuori).

da "notti d'agosto" di Daniel Cuello, clicca sulla foto per la vignetta completa
Click. Il ventilatore passa da uno scialbo ripetersi alla solida fissità dell’aria della stanza. Si scusa ma si sveglierebbe col mal di gola.

All’ombra della notte ormai iniziata i gradi sotto al tetto sono trenta. E’ magro, si sa. Una maglietta nera fascia il torace per niente accaldato, la finestra sopra le nostre teste aperta solo per metà.

Click. Nel fresco sollievo dell’alba provo a riaccenderlo per qualche minuto. Senza uscire dal sonno si avvolge in una stretta crisalide di lenzuola, lo spengo.

Dalla mummia esce un sospiro, grave. “Eh, così non so se ce la faccio a dormire”. Fingo di non capire che il così allude a un qualcosa che viene da fuori.



Un’impercettibile bava di vento? Un traffico implacabile oltre gli orti? Improvvisi operai nella casa di fronte? Un insetto molesto entrato dalla finestra, lascivamente aperta? No, il molesto canto di radi uccellini accaldati.
Che eri magro dentro lo sapevo, ma che da piccolo dormivi nel giardino del Re lo potevi dire…

Con questo caldo ci si aspetterebbe almeno una fiera inappetenza e in effetti affamata non sono. Solo che ieri ero un piranha, non riuscivo a smettere di aver voglia di mangiare. Forse la delusione di aver ripreso un po’ di peso a reintegro finito. Ma un po’ di peso si riprende sempre dopo il digiuno, poco ma si riprende. Forse la noia di ritrovarmi in casa con poco lavoro da fare e il diversivo eccitante dell’imbiancatura da ritoccare.

Ho cercato di arginarlo nel modo più sensato che mi veniva in mente, facendo pasti veri, cercando di mangiare seduta, per limitare il continuo stillicidio di virate al frigo.

E’ finita in modo strano, alla fine della giornata la quantità di cibo che ho mangiato non era esagerata, sicuramente un po’ troppi grassi vista la peperonata abbondante, ma niente di tragico. Solo che è concentrata tutta in tre pasti serali distanti fra loro da una a tre ore. Non so che pensare se non che spero sia un episodio isolato.

Naturalmente l’appetito di Tommaso non ha risentito del caldo. In realtà credo di non aver mai visto l’appetito di Tommaso risentire di alcuna circostanza che non fosse la temporanea indisponibilità di cibo. Ma forse il punto è che il caldo evidentemente non lo sente.


DIARIO ALIMENTARE
PRANZO FRUTTOVEGAN AL CAROTENE =)
4 albicocche, una pesca noce, una piccola banana, una piccola carota cruda, 5 mandorle
assaggi di sorbetto all’albicocca in lavorazione (circa 3 cucchiai)
POMERIGGIO
frullato di albicocche (5) e banana (1/2), 10 mandorle
PRECENA
sei cetriolini sottaceto
CENA
felafel di ceci (4 e mezzo) con zucchine grigliate olio e limone, 25 mandorle
DOPOCENA
cinque fette di prosciutto crudo spagnolo (volevamo assaggiarne una a testa visto che aspetta in frigo da giorni), un pezzo di brie (meno male che ne era rimasto poco)

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