Pagine

domenica 8 luglio 2012

Il segreto numero due dei felafel che non assorbono unto: un frullatore POTENTE

clicca la foto per vedere il blender con
 il più potente motore sul mercato
No, non sto auspicando la morte prematura dell’irriducibile Moulinette che si gode la sua lunga, arzilla vecchiaia. Ho rinunciato. Ci manca solo che anche il frullatore ceda all’improvviso a polverizzare le mie già poche certezze. 

L’intonaco che continua a soffrire di pavor notturno e non si convince a restare attaccato al muro. Lo sciacquone appena sostituito che sciacqua il pavimento con un esuberante scroscio di acqua fresca ogni volta che se ne preme il pulsante. 

E io che ho detto addirittura no grazie al prete che mi ha offerto la benedizione. Pensavamo a torto che fosse una casa laica. La prossima volta risponderò “porti anche l’esorcista o non se ne fa niente”.

Per non far rompere i felafel in cottura ci vorrebbe un frullatore potente, in grado di ridurre i ceci crudi e gli altri ingredienti a una pasta verdina piuttosto lavorabile. In mancanza, basta avere la pazienza di frullare ancora e ancora fino all’esaurimento del motore nella mal dissimulata speranza di meritarvene uno migliore.




Resistete invece alla tentazione di aggiungere acqua: è il metodo tradizionale e in effetti si frullano meglio ma poi l’acqua aggiunta andrà pazientemente spremuta via dopo aver raccolto il passato in una mussolina a trama molto fine, operazione tanto meno divertente all’aumentare dei ceci.

C’è però una terza via se con il vostro frullatore i ceci non si riducono a una pasta: la via di chi pianifica. Idratate bene i ceci e lasciateli in frigo finché non vi viene voglia di felafel. 


Frullateli con gli altri ingredienti e cercate di ottenere una pasta. Se il frullatore proprio non ce la fa, va bene, aggiungete un po’ d’acqua. Adesso fate come per il labna (lo yogurt greco colato): foderate di carta casa o con una garza fine uno scolapasta con le zampe, metteteci l’impasto frullato e lasciatelo in frigo a scolare sopra a un piatto finché non è bello asciutto. Chi non ha gambe abbia testa.

Comunque dicevamo, diario alimentare:

SABATO

  • PRANZO yogurt di soia (250gr), 20 ciliegie, 5 mandorle ammollata e 5 secche; insalata di arancia (1), olive (10 mini) e lattuga (olio, sale, pepe)
  • SCACCIAPENSIERI (ore 18) 6 quadretti di cioccolato extrafondente dalla onnipresente tavoletta di Tommaso, mi aspettavano  varie ore di imbiancatura e rotolamento nella vernice, ubi maior…
  • APERITIVO 1 carota cruda (ore 21)
  • CENA (ore 23.30) 1 zucchina grigliata (olio, sale, pepe, prezzemolo, limone), 100gr fagioli borlotti freschi lessati (olio, sale, pepe)
  • SPUNTINO DI MEZZANOTTE un generoso assaggio di inzimino di totano, finalmente cotto a fine imbiancatura, ore 3.30 del mattino

DOMENICA

  • PRANZO 1 zucchina grigliata (olio, sale, pepe), spinaci stufati (olio, aglio, sale,pepe) una ciotolina di tabulè (prezzemolo, pomodoro, cipolla, limone, olio sale, pepe)
  • CHIUDIPASTO… stick di carota cruda (1 carota), 10 mandorle, 10 mini olive, 2 cucchiai di ceci cotti (stavo preparando l’hummus), 2 cucchiai di hummus (me-ra-vi-glio-so)
  • CENA MIGLIO CON INZIMINO DI TOTANI, cotto mentre imbiancavo quindi più buono.
  • CHIUDIPASTO… ciliegie (250 gr), mandorle 10, hummus di ceci (qualche cucchiaio)

Nessun commento:

Posta un commento

Un consiglio? Una critica? Lascia un commento!
I commenti non scadono, lascia un commento!