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domenica 22 luglio 2012

From hero to zero in 10’ netti. Rialzarsi, istruzioni per l’uso.


C’è chi si infortuna gloriosamente sul campo di una qualche gara e a chi basta un signore che saliva sull’autobus. Mentre io scendevo. 

La potenza dell’inerzia del suo piede distratto esplosa sul legamento della mia caviglia. Centrato con l’assoluta precisione che solo il caso saprebbe riprodurre. Quaranta giorni di stampelle, una maestra di danza incredula e un paio di ex caviglie forti da reinventare.

C’ero quando è successo. Lo so che inciampo facilmente, un po’ perché guardo sempre per aria un po’ perché da allora una caviglia ogni tanto va giù.

Eppure l’ho pensato. E detto. E ripetuto. Che è colpa mia se ora non posso iniziare a correre. Che non avrei dovuto inerpicarmi su delle zeppe così alte. 

Che prima di vederlo sdoganato a Londra per me il plateau era una scarpa da drag queen. 

Che per quanto Enzo e Carla caldeggino l’adozione della scarpa-marciapiede per la spesa del mattino* insistere a portarla in occasioni disinvolte è inelegante. 

Che ondeggiare fuori dal negozio sportivo a venti centimetri da
terra senza che sia una metafora, portando in mano le scarpe da corsa nuove fiammanti è anacronistico. 

Che rovinare a terra era il giusto contrappasso. Che una scarpa troppo alta in fondo a una gamba troppo corta sembra una protesi. Per citare Audrey  “fa un po’ cafona”.

E io cafona lo nacqui, vedi che tutto torna? 
Alla fine della canzone si scopre sempre una mancanza nel ritornello, un difetto di fabbrica che niente potrà sanare.

Questo non è l’atteggiamento giusto. Procuratevi un contatore che segna tutte le volte che vi fustigate con un inutile “non avrei dovuto” o col suo fratello gemello “è colpa mia”. Se come me lo vorreste ma non lo trovate in commercio provate uno di quei conta persone che usano le hostess sull’aereo prima di chiudere il portellone. Serve per registrare il numero di eventuali dispersi in caso di incidente. Non ci pensate. Lo tenete in tasca e a ogni “non avrei dovuto” fate un click. Poi vi stupite di quanti click avete registrato e forse vi decidete ad allentare la presa.

Capita a tutti di cadere. O di perdere di vista l’obiettivo, o di pensare che in fondo l’obiettivo non è così desiderabile. Quando capita porgetevi la mano. Con un altro lo fareste.


*Se ne hanno una, la nozione di Enzo e Carla di spesa non può essere "ore 21, corsa verso la coda al Carrefour in chiusura" o "sorpasso in extremis di signora con provviste anti atomica e bambino in preda a convulsioni".

Scegliere tra le caramelle, le patatine e lo swiffer cattura polvere di cui si è  invaghito a una sola gondola dalla cassa viola i principi del suo neonato movimento indipendentista e fa presagire una sofferta contrattazione. 
Il marito ancora corre tra gli scaffali a riempire un’ultima sporta. 

Se Enzo e Carla parlano di spesa immaginano shopper di paglia, aria trasognata e verdure fresche al mercato di Campo dei Fiori. 

Per l’occasione hanno tolto dalla piazza i sampietrini e completato la stesa di asfalto drenante, non vorremo mica privare le signore del piacere di sfoggiare un sandalo peep toe?


Nonostante la caduta, il corpo mi ha fatto un regalo. Non ha voluto saperne di ingrassare nonostante il tuffo di tutto rispetto nelle vecchie abitudini da BINGE EATER. E’ rimasto stabile al peso post digiuno. Per ringraziarlo ho deciso che poteva bastare. E ho cominciato a correre.
  



DIARIO ALIMENTARE DI GIOVEDI'

COLAZIONE yogurt di soia e fiocchi di farro
2 tazze d’orzo
PRANZO 1/2 radicchio grigliato, carciofini sott’olio, yogurt di soia con fiocchi d’avena e nocciole, 5 biscotti secchi un po’ grandi (ma era un pranzo, una colazione o che?)
CENA non me lo ricordo, capita. non me lo ricordo proprio, non mi ucciderà.

DIARIO ALIMENTARE DI VENERDI'

COLAZIONE PRANZO yogurt di soia e fiocchi di farro
HO COMPRATO LE SCARPE DA CORSA! POI SONO CADUTA DALLE ZEPPE E MI SONO QUASI ROTTA UN PIEDE, AH NON DOVEVO DIRLO?
CENA un’oliva all’ascolana, focaccia con bufala, pancetta e pachino. La pizzaiola era di malumore e la mia osannata focaccia post caduta troppo alta e poco cotta. Delusione.

DIARIO ALIMENTARE DI SABATO

CORSA MATTUTINA
PRANZO  stir fry di verdure e tofu
POMERIGGIO 2 banane piccole
CENA ALL’APERTO un pezzetto di pizza broccoletti e pachino, la più verdurosa che avevano al banco, un morso di fiore fritto e un cucchiaino di gelato non mio. Caffè al pistacchio meraviglioso (espresso, gelato al pistacchio di bronte), non ne rimpiango una caloria.

DIARIO ALIMENTARE DI DOMENICA

CORSA MATTUTINA -IN COMPAGNIA! meno allenante ma più divertente-
PRANZO  zuppa di miso europeizzata da postare (spinaci, carote, tofu acqua e condimenti)
POMERIGGIO DI DIBATTITO (alias mentre parli smangiucchi in compagnia, inevitabile) noci e nocciole, quante? credo/spero non più di 10 in tutto ma non è stato merito di nessuno, sono finite.
CENA non mi ricordo neanche questa, sto perdendo colpi. Mi piace pensare che magari non ho cenato =)

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