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lunedì 29 ottobre 2012

Sapere è potere: due cose da scoprire subito per non perdere il controllo col cibo



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La prima: Scopri a quale cibo non puoi resistere. Più che scopri direi “prendi atto”. Nel mio caso, i lupini. Lasciata a me stessa posso mangiarne una confezione famiglia nel giro di un quarto d’ora, sbucciatura inclusa. Anche a fine pasto. Soprattutto a fine pasto. Soprattutto senza sciacquarli dal salatissimo liquido di conserva anche detto elisir di benessere per aspiranti ipertesi.

Come si affronta.

La strategia d’urto: non entrano in casa. Se è un momento di stress è la più semplice, a lungo termine la meno efficace. Sarà che non credo nei talebani, neanche quelli del dimagrimento.

Preferisco la strategia lungimirante: “contieni e condividi”. Nel mio caso cerco di metterli in un bagno di acqua fredda appena entrano in casa (e già non aprire la confezione per via non sempre è banale) e di destinarli a una ricetta da mangiare in compagnia. Ovviamente me ne riservo un po’  solo per me e ne rubo quanti capita durante la preparazione. Ma meglio che mangiarmi da sola tutta la busta. E quel che è peggio di non avere pace finché non l’ho finita.


sabato 27 ottobre 2012

Vellutata di Cavolfiore con e senza miglio. AKA finta minestrina al formaggio a prova di bambino sputaverdure.

Vellutata di Cavolfiore e Miglio
Tra i vizi che sto prendendo con la  fine di questo nuovo reintegro c’è quello di posticipare l’assunzione di certi cibi oltre ogni ragionevole attesa.

Mangio verdure con entusiasmo e troppo sale perché mi dimentico di centellinarlo. Mi fa fatica chiedermi dove potrei aggiungere un po’ di proteine, come potrei reinserire qualche carboidrato senza calcare troppo la mano. E vado avanti d’inerzia, grigliando zucchine. Saltando broccoletti. Frullando vellutate.

Salvo poi ritrovarmi a mangiare disperatamente nocciole a fine pasto o a nascondere a me stessa cucchiaini di miele non necessari sulla frutta.

Così quando la vellutata di cavolfiore è venuta troppo acquosa mi è sembrata una buona occasione per aggiungere un po’ di sostanza sotto forma di sanissimi granelli di miglio.

Li ho lasciati cuocere nella minestra già pronta e li ho tirati fuori magicamente avvolti da una cremina formaggiosa. Che però non è fatta di derivati del latte e amidi gelificati. E’ fatta di cavolo e odori.

lunedì 22 ottobre 2012

Halloween a dieta. Vellutata leggera di Zucca Butternut e Nocciole.


ttar_butternut_squash_v Da quando digiuno cucino molto meglio. Pasticcio molto meno, condisco molto meno, cuocio molto meno, molto meno a lungo. 

Affetto zucchine con gesti carezzevoli, schiaccio polpa di melanzana a colpi delicati di forchetta, scotto invece di lessare, taglio invece di frullare. Tratto il cibo con un rispetto nuovo.

E dire che ero una food-blogger. Perfezionavo ricette già buone aggiungendo, aggiustando, allungando.

Poi ho incontrato Gordon Ramsay. Il suo babaganoush erotico in punta di forchetta. I suoi brodi vegetali appena sbollentati e abbandonati a lunghe infusioni. 

E la mia amica francese di Londra, quella che non sa cucinare. Le sue cene disinvolte di salmone in papillote con origano e  pomodorini croccanti. Di baguette e Chèvre passati al forno e accompagnati da misticanza appena condita. Effortless, chic, autentico. In barba ai miei gnocchi al cavolo nero e gorgonzola che ama tanto. Uno a zero per lei.